22 settembre 2021 – ore 15
Webinar zu Zoom

con iscrizione al link https://us06web.zoom.us/webinar/register/WN_YVxJBtFgQgqLh8Or5x9yGw

Perché nei tribunali civili e per i minorenni la violenza nelle relazioni di intimità e la violenza assistita da bambini e bambine non vengono prese in considerazione nella determinazione delle decisioni dei magistrati?

Cosa si può e si deve fare con urgenza per evitare la continua vittimizzazione secondaria che colpisce le donne che hanno subito violenza e i loro figli e figlie, rese vittime una seconda volta nei procedimenti per separazione e affidamento dei figli?

Il 22 settembre alle 15D.i.Re organizza il webinar Il (non) riconoscimento della violenza nei tribunali civili e per i minorenni e invita a rispondere a queste domande le ministre della Giustizia Marta Cartabia e delle Pari opportunità Elena Bonetti, la senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio, Carla Garlatti, Garante per l’infanzia, Monica Valletti, magistrata, Gianmarco Gazzi, presidente del CNOAS, Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali, Titti Carrano, avvocata civilista del Gruppo avvocate di D.i.Re.

Introduce l’incontro la presidente di D.i.Re Antonella Veltri e conduce la conversazione l’avvocata penalista Elena Biaggioni, referente del Gruppo avvocate di D.i.Re.

Il webinar prende spunto dall’indagine con lo stesso titolo condotta tra le avvocate dei centri antiviolenza aderenti alla rete, curata da Titti Carrano ed Elena Biaggioni, da Paola Sdao per l’elaborazione dei dati e con il contributo delle avvocate Ethel Carri e Maria Cristina Cavaliere, che ha preso in esame i procedimenti giudiziari presso i tribunali civili e per i minorenni nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2017 e il 30 giugno 2019.

Questo incontro vuole fare un passo avanti in vista della riforma della giustizia che il governo si prepara a varare, per la quale abbiamo avanzato numerose richieste incentrate sull’applicazione effettiva della Convenzione di Istanbul, che è legge dal 2014 e che continua a non essere citata come riferimento normativo nelle decisioni adottate dai tribunali civili e per i minorenni, come dimostra l’indagine condotta da D.i.Re”, afferma la Presidente di D.i.Re Antonella Veltri,.

L’indagine Il (non) riconoscimento della violenza nei tribunali civili e per i minorenni ha evidenziato una grave sottovalutazione della violenza domestica nei procedimenti presso i tribunali civili e per i minorenni:

  • Nonostante le avvocate abbiano depositato documentazione comprovante la violenza subìta dalla donna e la violenza assistita dai minori (allegazioni) – ovvero denunce (nel 94,4% dei casi), referti (100%), misure cautelari emesse in sede penale (98,1%), decreti di rinvio a giudizio (96,3%), sentenze di condanna (88,9%), relazioni dei centri antiviolenza (63%) – il 42% delle avvocate riferisce che la violenza viene riconosciuta solo in minima parte e solo il 22% delle avvocate dichiara che gli incontri protetti tra il padre maltrattante e i/le figli/e sono organizzati in modo da tutelare la madre.
  • Né il Tribunale per i minorenni né il Tribunale ordinario utilizzano strumenti per la valutazione del rischio.
  • Nell’88,9% dei casi presso il Tribunale ordinario e nel 51,9% dei casi presso il Tribunale per i minorenni è disposto l’affidamento condiviso tra i genitori anche in presenza di denunce, referti, misure cautelari emesse in sede penale, decreti di rinvio a giudizio, sentenze di condanna e relazioni dei centri antiviolenza.
  • Il 74,1% delle avvocate dichiara che l’alienazione parentale (PAS) o altri comportamenti manipolatori da parte della madre sono citati nelle relazioni delle CTU, consulenze tecniche d’ufficio, che nel 94% dei casi non pongono domande in merito alla violenza subito e/o assistita. Ma nella totalità dei casi il/la giudice, acquisita la relazione del/la CTU, assume nel proprio provvedimento (definitivo o interlocutorio) i suggerimenti proposti dal/la CTU, senza sottoporre la relazione peritale ad alcun giudizio critico.
  • Nel 70,4% dei casi presso il Tribunale ordinario e addirittura nel 90,7% dei casi presso il Tribunale per i minorenni è stato disposto l’affidamento ai servizi sociali che, nel 70% dei casi, invitano i genitori a un percorso di mediazione familiare, vietato dall’articolo 48 della Convenzione di Istanbul.

Info

Per partecipare al webinar occorre iscriversi compilando il form disponibile al link:

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Il programma dettagliato dell’evento può essere scaricato qui.